“L’imbecillità del genere umano”

E’ questa la triste lezione di questa nuova ondata pandemica. Non sappiamo vivere senza che qualcuno ci dica cosa fare. Occorre un capo tribù, qualcuno che ci dica: questo fa bene e questo fa male, questo si può fare e questo no. I 10 comandamenti non sono più sufficienti, o meglio, non lo sono da secoli, altrimenti che bisogno c’era di prevedere leggi, norme, regole.

Ma allora, sappiamo sopravvivere senza DPCM?

Sembra proprio di no! Prendiamo ad esempio la Cina. Li la situazione post-prima-ondata-pandemica sembra rose e fiori. Difatti zero contagi, niente obbligo di mascherina o distanziamento sociale. Un caro amico che vive lì da anni, posta felice su Facebook foto di feste con amici così come “facevamo anche noi” soltanto un paio di mesi fa. Certo in Cina tutto è sotto controllo, lo Stato “entra” dovunque e, grazie alle nuove tecnologie, monitora costantemente tutti i social network, le strade, i luoghi pubblici. A questo si aggiunga che chi sgarra paga conti salati.

Ma, allora, deve tornare “Baffone” per forza? Meglio la libertà di fare cazzate ed “autodistruggersi” o il controllo meticoloso ed invadente?

Verrebbe da dire che alla libertà non si rinuncia, senza se e senza ma. L’uomo è in grado di autocontrollarsi, di autodeterminarsi e di usare la propria testa per capire quando una situazione è pericolosa, e fare attenzione. Ma cosi evidentemente non è. Ancora in questi giorni, sono sotto gli occhi di tutti i comportamenti “menefreghisti” di chi non vuole rinunciare a nulla, di chi si erge a grande virologo pur di giustificare la “mangiata” e la festa con famiglie ed amici. Il Titanic affonda e loro continuano a ballare.

Non solo non basta lo spirito di sopravvivenza dell’uomo, ma nemmeno un semplice DPCM. 

La storia insegna: occorrono leggi (leggasi DPCM), occorrono pene (severe) e (forse) rinunciare anche ad un pò della nostra libertà … SIGH!