Una mattina di ottobre potentina, stranamente assolata, è lo spunto per gli imprenditori lucani, di dialogare, in un incontro riservato, con il Ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro, Luigi Di Maio.

L’occasione è ghiotta. Difficile per la piccola realtà imprenditoriale lucana poter parlare direttamente con un Ministro della Repubblica Italiana, e che Ministro poi! Nientepopodimeno il Ministro dello Sviluppo Economico!

1^ novità: la CDO

Il Ministro sceglie, e probabilmente non è un caso, di parlare agli imprenditori della neonata Associazione Lucana della Compagnia delle Opere, invece che nel “tempio sacro” di Confindustria. Sarà per gli attacchi a spada tratta che il Presidente nazionale Boccia sferra in questi giorni alle politiche economiche e sociali del governo 5Stelle -Lega, oppure per la chiara vicinanza dei “pezzi grossi” di Confindustria Basilicata con gli affari petroliferi e con il mondo “torbido” della gestione dei rifiuti (anch’essi di origine petrolifera) ma tant’è: il Ministro snobba Confindustria e sceglie la CDO.

2^ e 3^ motivo: puntualità e valori

Di Maio arriva puntuale (e questa è la seconda novità) e subito punta, su sollecitazione del Presidente della CDO Basilicata, Francesco Perone, al nocciolo dei problemi: sburocratizzazione, infrastrutture, pubblica amministrazione, gestione dei fondi europei per lo sviluppo, fiscalità. I temi sono quelli cari alla CDO dove gli imprenditori si sentono fra amici, dove i valori della persona sono al centro delle loro aziende e per il quale il Ministro Di Maio fornisce ottimi assist, illustrando le future azioni di Governo che tenderanno a privilegiare gli investimenti, soprattuto quelli che puntano sui giovani e sulle economie green.

4^ sorpresa: voglia di rischiare

Ma quello che sorprende in Di Maio, a mio parere, è la voglia di rischiare, di puntare, senza se e senza ma, sulle misure che il Governo pensa siano le ricette giuste per far risollevare il Paese, e per porre rimedio a ingiustizie sociali a loro sentire perpetuate in tutti questi anni dai passati Governi italiani: reddito di cittadinanza, pace fiscale, superamento della legge Fornero, ecc. Senza entrare nel merito di tali misure, senz’altro si tratta di misure “straordinarie” nel senso più genuino del termine e su questa scia, ho chiesto, nel mio intervento, di continuare ad osare, di imprimere uno shock che svegli e dia energia e voglia di fare impresa.

5^ novità: il pensiero giovane

Altra bella novità è stata la padronanza del Ministro sui temi più sentiti e caldi su cui si giocherà il prossimo futuro delle economie mondiali: blockchain, intelligenza artificiale, rete 5G, ecc. Tutti temi sui cui il giovane Ministro non sembra affatto uno sprovveduto, anzi.

6^ ragione: l’ascolto

Gli interventi degli imprenditori della CDO di Basilicata sono il racconto delle proprie esperienze. La nostra è un’amicizia operativa di condivisione ed arricchimento. Racconti che narrano come si possa fare impresa, si possa innovare in una Regione appiattita sulle vicende del Petrolio piuttosto che dei colossi quali Fiat. Nel mio intervento ho modo di raccontare al Ministro l’esperienza con la quale abbiamo creato un sistema innovativo di Raccolta Differenziata che premiasse i cittadini virtuosi e permettesse all’Amministrazione comunale di risparmiare nel rispetto dell’ambiente, coniugando saperi antichi all’innovazione dell’economia circolare e della blockchain. Nel corso degli interventi, il Ministro Di Maio non ha mai smesso di prendere appunti, di interagire e di rispondere con concretezza a tutti gli imprenditori e liberi professionisti che hanno preso la parola; un chiaro segnale di attenzione e di consapevolezza del ruolo che ricopre.